La Trombosi venosa profonda (TVP) è dovuta alla formazione di coaguli di sangue (i trombi) all’interno delle vene profonde delle gambe (più frequentemente), del bacino o delle braccia.
Le cause scatenanti possono essere traumi venosi, una maggiore tendenza alla formazione di coaguli, un rallentamento del flusso ematico, come dopo protratti periodi di allettamento. La sua complicanza più temibile è l’embolia polmonare: il coagulo di sangue si stacca dalla vena profonda, diventa un embolo e, viaggiando nel circolo sanguigno, raggiunge il cuore e i polmoni e qui si arresta in un vaso sanguigno ostruendo il flusso di sangue verso l’area del polmone interessata. Pe tale ragione, spesso il dolore toracico e il respiro affannoso dovuta all’embolia polmonare costituiscono la prima manifestazione di una trombosi profonda. Quando sintomatica, può aversi un rigonfiamento del polpaccio (o della caviglia, del piede o della coscia, a seconda della localizzazione), che diventa dolente e caldo.
Per la diagnosi è essenziale l’ecocolor-Doppler e in presenza di sospetto di embolia polmonare, l’angiografia combinata con la tomografia computerizzata e l’ecografia polmonare.
Il trattamento è volto anzitutto a evitare l’embolia polmonare, per cui si fa generalmente ricorso a farmaci anticoagulanti e farmaci trombolitici.
Essenziale è la prevenzione basata sull’evitare l’immobilità e, nei soggetti a rischio più alto, l’impiego di farmaci anticoagulanti o di dispositivi di “compressione pneumatica intermittente”.