Un sonno riposante è importante per mantenere un buono stato di salute. Talvolta, però, durante la notte possono manifestarsi comportamenti inconsci e indesiderati definiti parasonnie che rendono il riposo agitato. Si suddividono in parasonnie del sonno REM quando si verificano mentre si sogna e parasonnie del sonno non-REM se invece avvengono durante la fase di sonno profondo.
Le cause all’origine di questi disturbi non sono ancora del tutto chiare, ma irregolarità nel ritmo sonno-veglia, farmaci, alcol, caffeina, stress e la stessa carenza di sonno possono favorirne l’insorgenza.
I sintomi variano a seconda della fase del sonno coinvolta. Le manifestazioni principali sono disturbi comportamentali come azioni e movimenti violenti durante il sonno, sonnambulismo, risvegli parziali confusionali, incubi vividi con conseguente risveglio, terrori notturni con grida, occhi spalancati e stati d’agitazione (pavor nocturnus), paralisi notturne, sonniloquio, crampi alle gambe, percezione di suoni intensi simili a esplosioni, perdita involontaria di urina (enuresi). Di queste manifestazioni che possono verificarsi tanto nei bambini quanto negli adulti spesso non si è coscienti e spesso non se ne ha ricordo al risveglio.
La diagnosi è confermata dall’anamnesi e dall’esame obiettivo dei sintomi riferiti dal paziente o da chi dorme con lui. In alcuni casi risulta utile svolgere la polisonnografia con un monitoraggio audiovisivo delle manifestazioni anomale. Poiché il disturbo comportamentale nel sonno è potenzialmente correlato ad alcune patologie neurologiche, può essere utile una valutazione specifica con risonanza magnetica (RM) o tomografia computerizzata (TC).
Il trattamento è volto a eliminare la causa scatenante queste agitazioni notturne e può essere di tipo farmacologico (benzodiazepine) o psicoterapeutico.