La Polimiosite è un’infiammazione sistemica a carattere autoimmune, nella quale a essere “aggredite” sono le fibre muscolari. Ne consegue un indebolimento degli stessi e perdita di forza muscolare. Più frequente nei ragazzi dai 5 ai 15 anni e negli adulti fra i 40 e i 60 anni, ha una maggiore incidenza tra le donne. Le cause sono poco note. Anche il ruolo di fattori genetici, virus e tumori è stato ipotizzato tra le cause della malattia.
Debolezza muscolare (soprattutto di braccia, anche e cosce), dolore articolare, difficoltà nella deglutizione, febbre, affaticamento e perdita di peso sono i sintomi più comuni. La debolezza della muscolatura può risultare invalidante: sollevare le braccia al di sopra delle spalle o la testa da un cuscino, salire le scale, alzarsi da una sedia possono risultare movimenti molto difficoltosi. L’indebolimento delle spalle o delle anche può confinare il paziente su una carrozzella o a letto.
La Polimiosite può colpire organi come la gola e l’esofago, i polmoni e il cuore. In questi ultimi casi, il ritmo cardiaco può farsi anomalo (aritmia), il respiro diventare affannoso e può insorgere la tosse. I bambini possono presentare sintomi gastrointestinali.
Non esistono esami specifici per diagnosticare la Polimiosite, tuttavia le analisi del sangue offrono indicazioni sui livelli degli enzimi muscolari, mentre la risonanza magnetica (RM) aiuta a individuare le zone di infiammazione e a selezionare la sede per l’eventuale biopsia. Esami specifici eseguiti su campioni di tessuto muscolare, invece, possono essere necessari per escludere altre malattie muscolari.
La Polimiosite è trattata con corticosteroidi (prednisone), somministrati per via orale e a dosi elevate, che migliorano la forza e riducono il dolore e il gonfiore. Per evitare ricadute, la maggior parte dei pazienti assume il farmaco per tutta la vita, ma con un dosaggio più basso. Per evitare il rischio di fratture correlate all’osteoporosi, vengono prescritti bifosfonati e un integratore a base di vitamina D e calcio.