Patologie disabilitanti motorie

Fanno parte del gruppo delle patologie invalidanti della capacità motoria tutte quelle malattie e quei disturbi che, in modo totale o parziale, limitano il movimento. La disabilità motoria non coincide necessariamente con il termine “invalidità”. Sebbene siano spesso impiegati come sinonimi, la legge italiana impiega il termine invalidità in riferimento all’ambito lavorativo. In questo senso, disabilità motorie che non compromettono la capacità lavorativa non sono classificate come invalidanti. È, inoltre, fondamentale distinguere tra invalidità permanente e non reversibile, e inabilità temporanea e reversibile. Per quantificare il grado di disabilità si ricorre all’indice di Barthel.

La disabilità può essere causata da lesioni traumatiche o da malattie, talvolta anche ereditare e/o degenerative, che emergono nel tempo compromettendo le capacità motorie dell’individuo.

I sintomi, così come la diagnosi, dipendono dalla specifica patologia. Il trattamento, anch’esso fortemente legato alla natura del disturbo, mira generalmente, nei casi di condizioni non reversibili, a mitigare i sintomi e a migliorare la qualità di vita del paziente.

Per ulteriori dettagli, rimandiamo il lettore a: disabilità conseguenti a lesioni nervose periferiche, disabilità secondaria a lesioni cerebro-vascolari, disturbi di coordinazione motoria, lesioni traumatiche dell'apparato locomotore, malattie del primo e secondo motoneurone, paresi e plegia in esiti di trauma cranico, parkinsonismo, patologie degenerative dell'encefalo, patologie muscoloscheletriche, patologie neurologiche, postumi da traumi, ritardo psicomotorio, traumi vertebromidollari.


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