“Neoplasia” (che significa “nuova formazione”) è sinonimo di tumore, termine che indica una massa di tessuto che cresce in eccesso e in maniera scoordinata rispetto ai tessuti normali. In altre parole, le masse tumorali sono costituite dalla crescita anomala di cellule nel nostro organismo. Le cause alla base delle neoformazioni sono diverse e spesso ancora oggetto di studio, ma sappiamo che alcune mutazioni genetiche, fattori ereditari, così come l’esposizione ad agenti cancerogeni (agenti fisici, radiazioni ionizzanti) ne favoriscono lo sviluppo. Altri fattori che possono essere cause di tumore sono una scorretta alimentazione e infezioni.
Le neoplasie possono essere classificate in vari modi, uno dei più noti è la distinzione tra neoformazioni benigne e maligne. Contrariamente a quanto si pensa, il termine tumore non è l’equivalente di cancro. Infatti, i tumori benigni non sono costituiti da cellule cancerose. Le cellule che costituiscono un tumore benigno, contrariamente a quelle delle neoplasie maligne, benché si moltiplichino più del dovuto, non invadono altri tessuti (e quindi non danno origine a metastasi), restano ben delimitate (solitamente sono racchiuse in una specie di capsula) e mantengono nel tempo le caratteristiche e le funzioni del tessuto da cui si sono originate.
Normalmente, i tumori benigni non richiedono un trattamento a meno che causino compressione di altri organi o siano antiestetici o ancora, come quelli intraghiandolari, comportino una produzione eccessiva di determinati ormoni. Non per questo vanno sottovalutati, perché potrebbero con il tempo degenerare.
Diverso è l’approccio alle neoformazioni maligne, per il trattamento delle quali ci sono opzioni farmacologiche (chemioterapia e ormonoterapia), radioterapiche, chirurgiche e altre ancora.
Le masse tumorali possono essere ulteriormente classificate in base all’area in cui si sviluppano, alla tipologia di cellule da cui sono costituite, all’aggressività o allo stadio. Per maggiori dettagli rinviamo quindi, in questo stesso sito, a tumore al seno, tumore del rene, tumore dell’ano, tumore della pleura, tumore della prostata, tumore della vescica, tumori cerebrali, tumori del capo e del collo, tumori del colon-retto, tumori del fegato, tumori del pancreas, tumori del polmone, tumori dell’esofago, tumori della tiroide, tumori di colecisti e delle vie biliari e tumori neuroendocrini. E, ancora, a esiti di asportazione totale o parziale di neoplasie benigne e maligne.
Il termine “follow up” riferito a neoplasia, indica i controlli periodici cui sono sottoposte le persone che hanno avuto un tumore e sono libere da malattia e trattamenti da almeno cinque anni. È essenziale sia per monitorare dal punto di vista clinico le persone che hanno avuto un tumore di modo da diagnosticare tempestivamente un’eventuale ricaduta della malattia (così come l’insorgenza di una patologia collegata al tumore stesso o gli effetti dannosi delle cure effettuate), ma anche per facilitare il recupero e il reinserimento sociale.