Le Intossicazioni voluttuarie comprendono i danni dovuti da sostanze che alterano l’equilibrio psicofisico, assunte a scopo non terapeutico, come, per esempio, tabacco, alcol e sostanze stupefacenti.
I sintomi delle intossicazioni voluttuarie variano secondo il tipo di sostanza assunta. Nei casi più estremi, le intossicazioni voluttuarie sono associate a tossicodipendenza. In generale, le sostanze vengono assunte dal soggetto perché inducono sensazioni piacevoli o stati psichici particolari. L’alcol, per esempio, produce una lieve ebrezza, euforia, disinibizione, ottimismo, sicurezza di sé, superamento della timidezza, benessere. Allo stesso tempo però l’assunzione cronica di alcol porta a dipendenza fisica, producendo importanti disturbi organici. Le sostanze stupefacenti possono eccitare e stimolare l’attività mentale, sedare il dolore, provocare allucinazioni, ma al contempo portare a danni psichici e sindrome di astinenza correlata a dolori muscolari, crampi viscerali, sudorazione, collasso cardiaco, diarrea o stipsi, stato di grave sofferenza. L’abuso prolungato nel tempo di tabacco porta a bronchiti, tumore del polmone, malattie cardiovascolari. La caratteristica più importante di tutte le sostanze psicoattive è rappresentata dal fatto che il consumatore è vincolato alla sostanza e tende a ripeterne nel tempo l'assunzione.
Il trattamento delle intossicazioni voluttuarie si basa sostanzialmente sull’allontanamento del soggetto dalla sostanza, con il supporto di personale medico specializzato, di psicologi e della famiglia, ricostruendo al contempo corrette abitudini di vita e le relazioni sociali.