La fibromialgia, o sindrome fibromialgica, è una condizione cronica caratterizzata da affaticamento costante (astenia), dolore muscoloscheletrico diffuso in tutto il corpo e anche cefalea, ansia, depressione, disturbi del sonno. Il termine deriva dal latino fibra (tessuto fibroso) e dal greco myo (muscolo) unitamente ad algos (dolore), e quindi letteralmente significa “dolore nel tessuto connettivo-muscolare”.
Ad oggi non si conoscono le cause precise di questa sindrome che può scatenarsi in seguito ad eventi stressanti per il corpo e per la mente: un lutto familiare, una malattia, un trauma fisico. Una delle teorie più accreditate è che a scatenarla sia un'anomalia di alcuni neurotrasmettitori (mediatori chimici che veicolano le informazioni fra i neuroni) e squilibri ormonali. Altri studi hanno evidenziato significative alterazioni nella qualità del sonno e una particolare vulnerabilità dei muscoli a continui piccoli traumi. In effetti, la sindrome fibromialgica sembra dipendere da una ridotta soglia di sopportazione del dolore causata ad un’alterazione della percezione a livello del sistema nervoso centrale: alcuni pazienti, per esempio, riferiscono che anche solo un piccolo urto, una stratta di mano o un abbraccio suscitano dolore.
Molti sintomi della fibromialgia, come i dolori diffusi e la stanchezza, si riscontrano in altre patologie, inoltre non esistono specifici test clinici per diagnosticarla e quindi la diagnosi si basa solo sui sintomi e anche per questo la condizione per molti anni non è stata riconosciuta come entità a sé, se non considerata una malattia immaginaria. Negli ultimi anni sono state definite alcune linee guida diagnostiche e l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha riconosciuta ufficialmente come malattia vera e propria.
Sempre ai fini diagnostici può essere utile rilevare la presenza dei cosiddetti tender points (punti di dolore presenti in entrambi i lati del corpo) reattivi alla digitopressione. È stato evidenziato che i tender points (praticamente degli indicatori) sono presenti solo nei pazienti che soffrono di fibromialgia e non nelle persone sane affette da altre malattie reumatiche.
La terapia mira soprattutto ad alleviare i sintomi: aspirina, ibuprofene e paracetamolo per gestire il dolore, farmaci che facilitano il sonno e miorilassanti. Possono essere di aiuto anche tecniche di rilassamento per ridurre la tensione muscolare e lo stretching.