Il rachide è quella struttura del corpo umano che ha funzione di sostegno della testa e del tronco e di protezione del midollo spinale. Oltre alla colonna vertebrale, di cui può essere considerato sinonimo in senso restrittivo, comprende i nervi e il midollo spinale, legamenti, dischi intervertebrali, muscoli e vasi sanguigni della colonna vertebrale.
La chirurgia del rachide si occupa sostanzialmente delle patologie degenerative dello stesso: alterazioni strutturali della colonna (come scoliosi, ipercifosi toracica, iperlordosi lombare), ernie discali e sindromi radicolari, fratture vertebrali, malformazioni della schiena (vedi paramorfismi e dismorfismi), stenosi, stenosi del canale vertebrale, artrite e artrosi della colonna vertebrale.
Tra le procedure utilizzate dal chirurgo vertebrale vi sono le:
- stabilizzazioni vertebrali (procedura attraverso la quale due vertebre vengono unite) e “fissurazioni strumentate” (per la risoluzione della spondilolistesi che non risponde a trattamenti conservativi)
- laminectomie (rimozione chirurgica di una o più lamine dell’arco posteriore vertebrale, come per esempio si rende necessario negli interventi per stenosi lombari)
- discectomie (asportazione del disco vertebrale).
Sono tecniche che per lo più comportano possibili rischi e complicanze e pertanto richiedono un’attiva sorveglianza post-operatoria e un percorso riabilitativo che si avvarrà di più figure professionali.